Innaffiare le piante

L'acqua è indispensabile per ogni essere vivente. Serve come solvente e mezzo di trasporto delle sostanze nutritive. Il fabbisogno idrico varia a seconda della specie e del luogo in cui la pianta si trova. L'acqua non deve essere superiore ad un massimo, oltre il quale si manifestano fenomeni di asfissia radicale e non inferiore al il minimo di sopportazione, oltre il quale si arriva all'appassimento e morte della pianta. Generalmente le innafiature sono legate alle stagioni e all'andamento metereologico. In appartamento l'evaporazione dell'acqua dalla terra avviene tutto l'anno a causa del riscaldamento o dell'estate e le piante sono costrette in vaso, prive cioé di un terreno circostante in grado di immagazzinare la pioggia. Nelle piante da appartamento bisogna accertarsi che l'eccesso idrico fuoriesca dal fondo del vaso per evitare i ristagni. A ciò fanno eccezione le piante che prediligono terreni sommersi tipo papiro e alocasia. Le innaffiature debbono essere periodiche, due-tre volte la settimana e permettere una buona respirazione delle radici. In alcuni casi un'acqua troppo dura cioè ricca di carbonati può causare la clorosi ferrica che si manifesta con delle macchie gialle sulle foglie della pianta. Il cloro invece può essere disperso facendo riposare l'acqua alcuni contenitori per un giorno o due.